Tron lives
Tron: Uprising è una serie animata uscita nel 2012 (2 anni dopo l’uscita nelle sale di Tron: Legacy) e ambientata in un periodo a cavallo tra i 2 film.
Personalmente trovo che sia un must per gli amanti della saga1 per più motivi: una trama avvincente basata su temi già conosciuti dal pubblico, un cast di personaggi2 iconici e di altri che nel corso di 19 puntate hanno modo di evolvere, è stilisticamente innovativo3 pur rimanendo legato ai film e ha un’attenzione al design davvero strabiliante4… un peccato che la serie non abbia avuto la fortuna che si sperava, con un numero di visualizzazioni in continuo declino fino alla decisione da parte di Disney di farlo sparire da qualsiasi piattaforma5, nonostante il pubblico ad un certo punto si sia “svegliato” con una serie di raccolta firme per rilanciare lo show (che è fermo alla prima stagione).
Tron: Uprising merita più attenzione e almeno una riflessione: un prodotto di grande qualità che evidentemente ha un pubblico di nicchia merita l’oblio? Quel che è certo è che il mondo di Tron mi affascina perchè è stata una incredibile opportunità, un esempio di intrattenimento, di invenzione e creatività a cui raramente si può partecipare/assistere e che va al di là dei mondi fantastici a cui siamo solitamente abituati6: come designer e illustratore credo che essere invitati a crearlo possa essere contemporaneamente un privilegio, un incubo e una soddisfazione incredibile (a meno che non ti cancellino lo show).
- fan che in realtà non hanno mai dimostrato di essere moltissimi: secondo Disney in termini di incasso tutti i film sono stati un flop
- creati da Robert Valley, già animatore dei Gorillaz e di gioielli come alcuni corti per Love Death Robots, Metallica: Murder One, Pear Cider and cigaretts e diverse pubblicità
- hanno fatto vincere un emmy ad Alberto Mielgo per l’art direction; 10 anni dopo vincerà un oscar per The Windshield Wiper, anche se ormai già famoso per alcuni corti di Love Death Robots
- a cura di Daniel Simon, capoprogettista dei veicoli, responsabile di molti progetti dei veicoli nel film Tron: Legacy, inclusi i Light Cycle
- davvero difficile capire la motivazione per cui uno show vincitore di diversi premi possa essere cancellato in questo modo anche dalle piattaforme digitali. Sicuramente l’acquisizione del brand di Starwars proprio in quel periodo ha sicuramente cambiato i piani marketing di tutta Disney, ma non rendere più disponibile la serie continuo a non capirlo. E pensare che il produttore Bill Wolkoff, nel momento in cui lo show veniva cancellato, aveva già pronti almeno metà degli episodi della stagione successiva…
- a prescindere dal livello di dettaglio che si può essere chiamati ad arrivare quando si deve creare un mondo (dallo spillo a un sistema stellare), in Tron non si tratta di dungeon medioevali, astronavi o simulazioni alla matrix, ma di una dimensione parallela in cui il codice prende vita e forma secondo metafore comprensibili, in cui il tempo funziona in clock e in cui il legame con i creatori è evidente: regole, dinamiche ed estetiche completamente nuove